Il programma dell’Illuminismo era di liberare il mondo dalla magia.
Il teatro di Gozzi puo’ essere qualificato senza dubbio come il
contrario. Alla commedia Borghese caratterizzata dalla ricerca del naturale,
del verosimile, così come dall’imitazione della realtà,
per quanto riguarda i personaggi e le situazioni, Gozzi oppone un teatro
fantastico, meraviglioso e inverosimile che mira in primo luogo al divertimento
degli spettatori e non all’insegnamento morale.
Nell’amore delle Tre Melarance il re, i principi, le maschere
del teatro italiano popolano un regno immaginario: in un batter d’occhio
si percorrono piu’ di duemila miglia, dalle tre arance nascono
ragazze di una bellezza straordinaria e la principessa si trasforma
in una colomba.
Se si lascia da parte l’aspetto polemico del testo contro Goldoni
e Chiari, resta una meravigliosa fiaba teatrale. E noi l’abbiamo
scritta con l’improvvisazione scenica. Abbiamo provato a fare
il percorso che fecero gli attori della compagnia di Sacchi, quando
ricevettero da Gozzi lo scenario. IL risultato: uno spettacolo fresco
e divertente, “cucito “ dagli attori su se stessi. E abbiamo
capito quanto fosse vero quello che Gozzi stesso dice nel testo:
L'uditorio era contentissimo di quella mirabile novità puerile,
ed io confesso, che rideva di me medesimo, sentendo l'animo a forza
umiliato a godere di quelle immagini fanciullesche, che mi rimettevano
nel tempo della mia infanzia.
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The goal of Illuminists was to free people from the magic world. Gozzi’s
theatre does the opposite. The Middle class comedy seeks naturalism,
credibility, imitation of reality as characters and situations are concerned.
Gozzi suggests a fantastic theatre filled with wonder and unlikeness
whose goal is, in first instance, the audience’s pleasure , not
their moral education.
In love of the Three Oranges , the king, the prince, along with the
commedia dell’arte’s masks live in an imaginary world: in
a blink of an eye you cross 200o miles, the three fruits give birth
to three lovely girls, while the princess is transformed in a dove.
Leaving aside the satirical aspect of the text (against Goldoni and
Chiari), you find a a marvelous theatre tale. We wrote the play using
improvisation. We tried to follow the same method the commedia dell’arte
performers did, when they received the scenario from Gozzi’s hand.
The outcome of this hard work is a fresh and funny performance, designed
by actors for themselves. We learned how true is what Gozzi says in
his text:
The audience was very pleased by this new childish magic, and, I admit
it, I did laugh at myself, feeling my soul forced to enjoy those images
that set me back at my childhood
