Sullo sfondo di un’altra
sporca guerra in Cecenia, sta nascendo una nuova dittatura? A Mosca si
dice: la Russia non si capisce, ci si può solo credere.
Quando il plebiscito
popolare ha portato il giovanissimo ex agente del KGB al vertice del Kremlino,
il suo programma di governo era un mistero. Nel giro di pochi mesi
il delfino di Elzin s’era fatto conoscere per la determinazione con cui
ha affrontato il problema Cecenia: ‘Andremo a cercarli anche
nei cessi’, la sua parola d’ordine. Ed è scoccata la scintilla
dell’amore col suo popolo. Il paradosso di una giovane democrazia. Si
è dato fiducia a un uomo le cui opinioni in campo politico ed economico
non erano esplicite. Il sostegno occidentale non è mancato.
Gli investitori europei hanno bisogno di stabilità.
Dimitrj Esimovich Furman è
uno storico accreditato: Non è qualcosa di nuovo. Continua tutto
allo stesso modo, solo con più potere al presidente.
La sua idea è quella di costruire un sistema totalitario.
Juri Levada è invece il patriarca dei sociologi ex sovietici: Sì,
c’è un pericolo che si ritorni indietro a una dittatura, alla censura,
alla chiusura dei rapporti con l’estero. I segnali ci sono. Ma riportare
l’ordine con i militari e con i poliziotti non porta a nulla di buono
La debolezza di Elzin alla Duma
lo aveva costretto a poggiare il suo potere sugli 89 governatori
regionali che si comportano ancora come dei veri Zar. Il governo locale
è in mano loro. A Saratov, sul Volga, a solo 1000 km
da Mosca. Aiazkov è al potere da 5 anni. Prima di me c’era
il caos. 5 anni fa abbiamo firmato un patto sociale tra tutti i
partiti. 1500 firme. Il 9 maggio in Russia si celebra la vittoria
sul Nazismo. Quest’anno il governatore ha organizzato una parata storica
senza precedenti I tre elementi su cui si costruisce la Russia sono
: Storia, memoria e fede, questa è la nostra identità.
Storia, memoria, fede: uno slogan che riassume bene il bisogno del popolo
russo di ritrovare le proprie radici.
A Mosca, la festa della Slavità,
il giorno di S. Cirillo e Metodio, i due fratelli che formularono l’alfabeto
slavo, il patriarca di tutte le Russie, Alessio, celebra l’orgoglio degli
slavi. Ma secondo dati aggiornati al 99, solo il 50% dei cittadini
russi è credente. La stragrande maggioranza è ortodosso,
mentre il 3% è musulmano, protestante o cattolico. Non c’è
stato negli ultimi 10 anni, lo sperato ritorno alla fede. Se si vede la
vita reale le chiese non hanno un gran ruolo. solo 2, 3% dei credenti
va in chiesa una volta al mese, 15% una volta l’anno, gli altri quasi
mai. E questo indipendentemente dal fatto che si costruiscono chiese.
La Chiesa Ortodossa russa ha riottenuto
le chiese statalizzate, ne ha costruite di nuove sul modello delle antiche.
Il Patriarcato di Mosca era stato trasformato in un riformatorio. Incontro
l’archimandrita Mark, un giovane della nuova leva. La Russia
come stato, il popolo russo come nazione sono stati fondati grazie
alle idee ortodosse, grazie al cristianesimo, grazie all’ortodossia.
Se parliamo del futuro della Russia senza dubbio in esso ci dovranno
essere sia la tradizione di liberale e le istituzioni previste per una
normale società civile occidentale. Ma in essa deve comparire anche
la grande idea della spiritualità, che sono state legate alla Russia,
alla chiesa russa, al popolo russo. E questo ha una ricaduta nella
vita di ogni giorno. Ognuno sa che se nella persone c’è slancio
spirituale, se nel suo cuore c’è autocontrollo, allora
sarà una persona a normale, che si comporta bene in famiglia
, lavoratore onesto .
Nasce una nuova nazione, nasce un nuovo
popolo. Ma che vuol dire essere Russo? Dopo la dissoluzione dell’URSS,
non siamo più i cittadini di una potenza mondiale, e nemmeno gli
eroi dello spazio. Chi siamo? Si chiedono i 147 milioni di Russi?
Il monumento alla vittoria di Mosca,
un parco costruito nel 95, voluto da zar Boris. Si trova in fondo
alla Kutuzovsky prospekt, l’unica strada a grande scorrimento di Mosca
che non ha semafori.
Un’indagine ha rilevato che quando
si chiede in cosa si identifica la Russia gli intervistati
rispondono: la vittoria della guerra mondiale e la letteratura del 19
secolo. E basta.
Da Mosca a S. Pietroburgo, la città
russa più europea sin dalla sua fondazione, nel 1703. Pietro il
Grande, zar coraggioso e geniale costruì qui la prima flotta
russa. Strappando la terra agli Svedesi ne fece la Venezia del Nord e
la capitale dell’Impero. Dal 91 ha ritrovato il suo antico nome
S. Pietroburgo, dopo essere stata rinominata più volte: Pietrogrado,
Leningrado. L’assedio nazista durò ben 900 giorni. In città
vivevano alcuni tedeschi di fede luterana. Georg Kretshmar Arcivescovo
luterano Noi eravamo parte della identità russa. Poi, all’inizio
della I guerra mondiale, la situazione è cambiata, quando il nome
della città è stato cambiato da Sankt Petersburg a Pietrogrado
e poi Leningrado. Una parte della storia russa è stata cancellata.
Oggi le nostre comunità, i membri delle nostre comunità,
sentono l’eredità dei tempi delle persecuzioni non tanto
come credenti cristiani, ma le due cose sono connesse, quanto come discendenti
di tedeschi.
Questa è stata la chiesa
luterana più grande, la più importante dell’impero russo
per molti decenni. Durante l’epoca di Kruchiov è stata trasformata
prima in un magazzino di ortaggi e poi in una piscina per gli ufficiali
di marina.
L’economia Russa va molto meglio, le
circostanze internazionali sono estremamente favorevoli. Dopo la svalutazione
del rublo nel 98 e l’aumento del prezzo del greggio (di cui la Russia
è grande esportatore) Il PIL cresciuto del 7.9%, l’industria ha
aumentato la produzione dell’11.9%. I nuovi Russi possono scorazzare
per i canali di S. Pietroburgo, mentre dipendenti dello stato, e pensionati
fanno fatica a mettere insieme il pranzo con la cena.
Qualche esempio: un professore di scuola
guadagna 56.000 lire al mese, un attore teatrale al massimo grado
di carriera 140.000. Un pensionato riceve 400 rubli mensili. Con
la sua pensione potrebbe comprarsi 4 chili di carne, due chili di storione,
o 50 litri di benzina. E poi basta.
Non è quindi strano che in questo
mercato Moscovita alle 10 del mattino ci siano così pochi clienti.
C’è tutto, tranne il denaro per comprarlo. In compenso pullulano
i guardaspalle dei mafiosi che ci fermano per ben 3 volte mentre riprendiamo.La
disparità tra ricchi e poveri è aumentata. Come si può
sopravvivere? Molti hanno un piccolo appezzamento di terra che coltivano
e mettono sotto sale le verdure per l’inverno. Quasi nessuno paga le tasse,
le case comunali sono a prezzo irrisorio.
Putin è andato al potere con la
benedizione della cosiddetta Famiglia, il gruppo di potere economico che
stava dietro Elzin e degli oligarchi che hanno costruito la loro fortuna
con la speculazione sui finanziamenti esteri e la privatizzazione delle
proprietà statali. Un esempio: Secondo fonti giornalistiche
accreditate Ciubais nel 1994, acquistò la Moswa-Nafta, una rete
di distribuzione petrolifera in Finlandia, di proprietà dello stato,
per 2000 dollari, pagando ogni distributore di benzina in Finlandia meno
di 7 dollari, 15.000 lire. Ecco l’analisi di Juri Levada: Al momento
la squadra di Putin e Putin stesso ha dichiarato che intendono sostenere
i principi dell’economia liberale, e anzi, di essere più
liberali di quanto non siano stati finora. Come realizzeranno questo
progetto, per ora non è chiaro, perché il programma di governo
non è stato mai formalizzato. Ma c’è chi pensa che
ci potrà essere una buona politica economica liberale in uno stato
non liberale.
La battaglia politica è
battaglia sull’informazione. L’unico network privato nazionale NTV
è di proprietà di Gussinsky, un ex tassinaro. E’ stata
messa sotto inchiesta. La colpa: non aver sostenuto Putin durante la campagna
presidenziale. È’ in corso un processo di intimidazione nei
confronti dei giornali che si oppongono al presidente. Non solo
il corrispondente del Corriere della Sera è stato dichiarato non
gradito al Kremlino ma attentati a danni di giornalisti si ripetono con
molta frequenza. All’appuntamento Dmitri Muratov, direttore della Novaia
Gazeta, 750.000 copie è teso come una corda di violino. Uno dei
suoi colleghi è stato appena accoltellato: proprio un’ora fa
c’è stato un attentato contro uno dei dirigenti del fondo Eurasia
che pubblica un grande sito Internet sulla situazione dei regimi dell’Asia
centrale, il nostro compagno e giornalista, Igor Pogorevskj. E’ uscito
dalla porta di entrata per andare alla macchina di servizio, come
si è seduto sulla macchina è gli hanno dato una coltellata
alle spalle. L’hanno portato in una clinica e adesso è in corso
l’operazione.Cosa vuol dire? come capite questo segnale?
Questa persona si occupa di informazione,
non di business, l’attentato ha senza dubbio a che vedere con la sua attività
professionale. L’hanno seguito fino all’entrata. Questa coltellata, per
quello che vedo, non è stata inferta solo alle spalle di Pogorevskj,
è un attentato alla libertà informazione. Come
vede il futuro vostro e dell’informazione? Non mi piacciono le previsioni
fosche. Mi sembra che grazie a quello che abbiamo vissuto in questi ultimi
10/15 anni, che è cominciato con Gorbaciov, e grazie a Gorbaciov
che è stato il primo, la società è cambiata. Non
si può più vivere con un solo giornale la Pravda,
anche se questa non è più una Pravda capitalistica e non
comunista. Questa società non vuole difendere né giornali
né giornalisti, ne’ le Tv, ne’ i banchieri che li finanziano,
no. La società vuole difendere se stessa, il suo diritto di ricevere
informazioni da diverse fonti e diversi giornali. Questa è la mia
speranza.
C’è bisogno di ordine nella Russia
di Oggi, un freno alle tendenze centrifughe dei governatori, un alt alla
corruzione nella pubblica amministrazione, uno stop al dilagare della
prostituzione della violenza, della mafia. Ordine è la parola.
E Putin è il suo profeta. C’è grande ottimismo tra la gente,
l’energico e giovane presidente ce la farà. Nasce un regime forte,
ma non si sa quale sbocco avrà.
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L'inchiesta televisiva e' andata in onda
su Raidue- Protestantesimo.
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protestantesimo@fcei.it
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